Impianto di climatizzazione: i consigli per sceglierlo.

Quando le temperature iniziano a salire, e negli ultimi anni pare che le estati siano sempre più calde, è naturale pensare a come risolvere il fastidio di vivere e lavorare in luoghi troppo caldi. Fortunatamente la tecnologia ci aiuta molto da questo punto di vista ed è sempre più ampio il ventaglio di soluzioni a nostra disposizione per ovviare a questo grande fastidio. La risposta è certamente optare per un buon impianto di climatizzazione, ma quali sono gli elementi da tenere in considerazione per scegliere quale acquistare?

Tipologie di apparecchi per la climatizzazione

Innanzitutto è bene distinguere tra 4 tipologie di apparecchi in grado di intervenire sull’aria che ci circonda, perché spesso termini diversi vengono in realtà usati come sinonimi.

  • CONDIZIONATORE

Questo strumento rinfresca o riscalda l’ambiente immettendo aria da una ventola, la cui velocità può essere regolata per adattarla alle varie esigenze.  A livello tecnico si distinguono due tipologie:

  • Condizionatori on-off: al momento dell’accensione il compressore lavora al massimo della potenza fino al raggiungimento della temperatura impostata, dopodiché si spegne e riparte al massimo quando la temperatura non coincide più con quella richiesta. Il costo è generalmente più basso ma il consumo energetico è maggiore;
  • Condizionatori inverter: in questi sistemi la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente. Una volta raggiunta la temperatura ottimale, il motore rallenta funzionando a bassi regimi. Il costo di acquisto leggermente più alto viene equilibrato da un maggior risparmio energetico.

  • CLIMATIZZATORE

Ha tutte le caratteristiche del condizionatore ma possiede in più la funzione di deumidificazione, a nostro avviso molto importante per il nostro tipo di clima, che come sappiamo ha un grado di umidità davvero elevato nei mesi estivi.

  • DEUMIDIFICATORE

Questi apparecchi assorbono l’umidità dell’aria e per alcuni tipi di ambienti possono comunque garantire un buon livello di comfort.

  • PURIFICATORE

Qui siamo fuori dal campo del raffrescamento o riscaldamento: sono strumenti che intervengono sull’aria che respiriamo eliminando pollini, smog e batteri. Sicuramente molto utili ma da affiancare ad apparecchi in grado di regolare anche la temperatura per un livello di comfort ottimale.

Condizionatori e Climatizzatori: portatili o fissi?

Condizionatori e climatizzatori si dividono in due macro-categorie: portatili e fissi.

Gli apparecchi portatili sono preferiti da chi vuole evitare interventi di installazione e quindi da chi cerca magari una soluzione efficace ma temporanea. Non prevedono infatti motori esterni o forature di pareti. Non sono assolutamente consigliati per ambienti molto spaziosi.

I sistemi fissi invece possiedono un motore esterno per lo scarico dell’aria calda, collegato all’apparecchio interno con un tubo nel quale scorre il fluido refrigerante. Questo tipo di impianto richiede qualche lavoro di installazione in più ma assicura una soluzione permanente ed efficace.

3 differenti categorie di condizionatori / climatizzatori: quale fa al caso vostro?

Si distinguono tre principali modelli di impianti:

  • SPLIT A PARETE.

Sicuramente il più diffuso nelle abitazioni, prevede un motore esterno ed un’unità interna applicata sulla parete, in alto. Questo incide ben poco sull’arredamento, ed è un aspetto positivo. Il flusso d’aria da esso prodotto è diretto e può talvolta risultare fastidioso, ecco perché la sua posizione va analizzata con molta cura.

  • SISTEMA A PAVIMENTO.

Si tratta sempre di un’unità esterna collegata all’impianto interno, che è però posizionato in basso, in posizione simile a quella dei termosifoni. Può garantire un livello più uniforme di flusso d’aria, impatta ovviamente di più sull’organizzazione degli elementi di arredo.

  • CONDIZIONATORI CANALIZZATI.

Gli split (gli elementi interni) sono sostituiti da bocchettoni, più performanti in termini di uniformità della temperatura. Questo tipo di impianto necessita però della presenza di un controsoffitto nel quale “nascondere” tubi e collegamenti. Impatta quindi certamente di più in termini di lavori di installazione.

Una volta viste le principali categorie di apparecchi e sistemi disponibili sul mercato, vanno eseguite alcune valutazioni per capire quale sia la soluzione più adatta alle nostre esigenze.

Ecco alcuni fondamentali quesiti da porsi:

  • Quali zone della casa o dell’ufficio vogliamo rinfrescare (e riscaldare, per gli apparecchi dotati di pompa di calore)?

Se trascorriamo poco tempo a casa durante il giorno, potremmo valutare di intervenire solamente sulla zona notte, per garantirci sonni tranquilli. In ufficio, se abbiamo per esempio aree che vengono utilizzate solo sporadicamente, forse potrebbe rivelarsi più sensato investire maggiormente negli ambienti in cui i lavoratori trascorrono le 8/9 ore al giorno.

  • Il nostro problema sono solo le alte temperature estive, o gradiremmo poter utilizzare lo stesso apparecchio anche per riscaldare gli ambienti durante i mesi invernali?

Se vogliamo concentrarci solo sull’abbassamento delle temperature in estate opteremo per un certo tipo di impianto. Se invece può esserci utile che lo stesso apparecchio possa anche riscaldare gli ambienti nei mesi più freddi (utile per esempio in alcune parti della casa o dell’ufficio che non dispongono di un termosifone) dovremo optare per un sistema diverso.

  • Ci sono delle regolamentazioni estetiche particolari nell’edificio?

Alcuni regolamenti condominiali o di particolari contesti abitativi quali i centri storici prevedono delle limitazioni per l’installazione di unità esterne. È bene quindi informarsi sempre preventivamente chiedendo l’aiuto di personale esperto.

Alcune informazioni utili in fase di scelta.

Quando siamo nella fase di scelta dell’impianto di climatizzazione può essere utile saper “decifrare” alcune sigle, ecco le principali:

BTU_ British Termal Unit

Questa sigla indica un’unità di misura che quantifica l’energia impiegata per il raffreddamento (o il riscaldamento).  
Per capire di quanti BTU abbiamo bisogno vanno considerati i metri quadrati di superficie sui quali vogliamo intervenire: maggiore è il valore BTU, maggiore sarà la superficie che potremo rinfrescare o riscaldare. Semplificando al massimo, un primo calcolo da eseguire per avere un’idea dei BTU necessari è il seguente:

metrii2 della stanza x 340

Il valore ottenuto vi darà indicazione di massima sui BTU necessari.

COP (coefficiente di prestazione)

Definisce il rapporto fra l’energia termica fornita all’ambiente che vogliamo climatizzare e l’energia elettrica fornita in ingresso (ovvero, l’energia elettrica necessaria e che dovremmo pagare per ottenere le prestazioni desiderate). Ad esempio, una pompa di calore con COP 3,2 fornisce 3,2 kWh termici a fronte di 1 kWh elettrico per alimentarla. Quindi meglio focalizzarsi su apparecchi con un COP più alto.

EER (rapporto di efficienza energetica)

Simile al COP, il valore EER si utilizza solo in ambito del raffreddamento degli ambienti ed è il rapporto tra energia elettrica consumata e calore “rimosso” dall’ambiente.  

Per fare un esempio, un valore EER di 3 indica che per ogni kwh consumato l’impianto sviluppa 3 kwh di refrigerio. Anche in questo caso, un valore EER più alto indica prestazioni e convenienza migliori.

CLASSE ENERGETICA

Le classi energetiche disponibili vanno dalla A alla C, dove A indica il valore di riferimento migliore (il valore massimo è A+++). Per ottimizzare i consumi e non ritrovarsi con una bolletta dell’energia elettrica eccessiva, si dovrebbe rimanere su valori della classe A.

 

Come potete vedere gli elementi da tenere in considerazione quando si tratta di scegliere un impianto di climatizzazione sono numerosi e tutti molto importanti.

Contattateci per avere la nostra consulenza e i nostri preventivi, studieremo insieme la soluzione migliore per voi!